Quanto sono felici gli utenti di Twitter? Social media ed elezioni presidenziali americane, come è andata? Del nucleare? Della fine del mondo? Di tecnologia, di innovazione? Di iPad, iPhone, Android, BlackBerry o WindowsPhone? Dello spread, della crisi economica, del rischio di default e della disoccupazione giovanile? Di Expo2015, di startup e rivoluzioni?
La parola chiave è Sentiment Analysis! Voglio introdurre questo processo, alla base di strategie comunicative e marketing, che è destinato sicuramente a crescere, anche nel nostro Paese.
Con “Sentiment analysis” si intende un’analisi qualitativa delle conversazioni in rete che mira a comprendere lo stato d’animo degli utenti rispetto un particolare brand, prodotto, tema, servizio.
Il web contiene opinioni espresse liberamente. Discorsi che, se ascoltati, possono essere di enorme valore ad esempio per le aziende. Con l’avvento e poi il boom dei social media ( si pensi alla sempre crescente richiesta di Social Media Manager da parte di startup e aziende) gli utenti , quasi inconsciamente, sputano a raffica attraverso post, tweet, #hashtags, commenti, opinioni, sentimenti, appunto. Si parla poi di personal branding, fare di se stessi un brand, diffondere la propria persona come se fosse un vero e proprio marchio; ma non deviamo troppo.
L’analisi del sentiment cresce a dismisura. Diviene strategia efficace per le aziende che vogliano verificare il proprio brand, o per comprendere i bisogni dei consumatori, al lancio di uno nuovo prodotto.
CASO BANCA BARCLAYS
La Barclays tempo fa lanciò un’app per il mobile banking chiamata PingIt che consente di inviare denaro ad altre persone usando solamente il loro numero di telefono .
Si è poi affidata a un’agenzia per il report della sentiment analysis relativa all’app sui social media. Solo così l’azienda ha individuato una quantità di menzioni negative: l’app non permetteva di trasferire denaro ai minori di 18 anni; ciò aveva provocato critiche da parte dei genitori che magari immaginavano di usare l’app per i propri figli. Grazie al processo di Sentiment Analysis la Barclays ha potuto correggere i difetti “in corsa”, riuscendo a percepire e mutare le opinioni negative.
Ergo , tale analisi risulta fondamentale oggigiorno per conoscere e individuare le criticità ed i punti di forza del tuo brand, dei tuoi prodotti.
Ma il concetto ha orizzonti non solo aziendali: se vogliamo, il web e soprattutto strumenti come blog, come i social media, piattaforme varie, sono già di per sè piazze virtuali che ospitano una naturale sentiment analysis, danno voce a persone, utenti, che criticano, apprezzano o non apprezzano prodotti, servizi, commentando vizi e virtù della società, dell’ambiente che ci circonda.