21 Novembre 2022 - Storie Digitali
A proposito dell’autore
Luigi Marino
Luigi Marino è un rinomato sviluppatore iOS e CEO di Creact, una digital agency specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali personalizzate. Con oltre un decennio di esperienza nel settore IT, Luigi si è affermato come leader tecnologico innovativo e esperto in sicurezza informatica, accessibilità e gestione di progetti complessi.
Esperienza e Competenze:
- Sviluppo App iOS: Luigi ha sviluppato oltre 50 applicazioni per vari mercati, utilizzando tecnologie avanzate come SwiftUI e Swift Concurrency. La sua esperienza è supportata da una certificazione Apple, attestando le sue competenze avanzate nello sviluppo di app iOS.
- Sicurezza Informatica: Luigi è un esperto riconosciuto in sicurezza informatica e protezione dei dati nelle app. Ha pubblicato numerosi articoli su come implementare la crittografia e altre misure di sicurezza per garantire la protezione dei dati sensibili nelle applicazioni mobile.
- Accessibilità e Design Inclusivo: Impegnato nella creazione di esperienze digitali accessibili, Luigi adotta best practice e linee guida per garantire che le sue applicazioni siano utilizzabili da tutti, inclusi gli utenti con disabilità.
Come CEO di Creact, Luigi ha guidato team di sviluppo in progetti di successo, applicando metodologie Agile per assicurare efficienza e risultati di alta qualità. La sua capacità di gestire e coordinare team
Scrive articoli per Creact, dove condivide le sue conoscenze su sviluppo web, app e e le ultime tendenze nel settore IT.
Luigi offre approfondimenti preziosi e consigli pratici per aiutare aziende e professionisti a navigare nel mondo digitale e ottenere risultati tangibili. La sua scrittura è caratterizzata da chiarezza, precisione e un approccio orientato ai risultati.
Attraverso l’interazione con i potenziali consumatori, oggi è possibile sapere con precisione cosa si attendono dal prodotto in questione o con quale frequenza desiderano essere contattati.
Ovviamente il contatto può avvenire tramite i principali canali digitali come social media, motori di ricerca, e-mail marketing e molto altro ancora. Infatti, i clienti lasciano sempre tracce specifiche in ciascuna interazione che intrattengono con il brand.
Da ciò deriva una mole immensa di informazioni che compongono i cosiddetti Big Data, i quali attualmente costituiscono la più importante fonte di notizie sui consumatori e le loro abitudini d’acquisto.
Dunque, l’analisi in real time dei dati e le conseguenti previsioni sul futuro costituiscono la più impegnativa sfida all’orizzonte per le imprese di tutto il mondo. A beneficiare dell’impiego dei Big Data è prevalentemente il marketing.
Ecco allora che si parla di Big Data Marketing, un valido aiuto per puntare alla crescita dell’azienda. Ma in cosa consiste esattamente e come può essere strutturata una corretta strategia di Big Data Marketing?
Cos’è il Big Data Marketing
Il Big Data Marketing rappresenta una grande opportunità di sviluppo e cambiamento per il marketing. Per chi non lo sapesse, i Big Data sono un vasto insieme di informazioni raccolte in tempo reale con velocità di accumulo e complessità.
Per le imprese moderne i Big Data sono una diretta conseguenza dell’innovativo panorama dell’advertising e del marketing, nati quindi dalla realtà digitale nella quale viviamo.
Con questo termine non ci si riferisce soltanto ai semplici dati, ma anche alle competenze e alle sfide che derivano dalla gestione e dall’archiviazione di immense quantità di record, utili per ottenere un processo decisionale più accurato rispetto al passato.
Il processo decisionale guidato dai Big Data ha dato origine a quello che viene comunemente definito Big Data Marketing, ma poter contare su grandi dati non implica necessariamente una strategia vincente o vendite maggiori.
I Big Data sono soltanto la materia prima, un componente indispensabile per prendere decisioni ed agire in maniera consapevole e mirata al risultato. In verità, molti addetti marketing pensano che i dati siano sempre stati “big” ed in parte è vero.
Se però 20 anni fa si parlava di transazioni nei punti vendita, riscossione coupon o campagne di direct mail, oggi invece i dati raccolti provengono da interazioni con i social media, acquisti online, tassi di conversione, bounce rate, geolocalizzazione e molto altro.
Ormai le società hanno a che fare con un numero consistente di informazioni, comportamenti dei clienti mutevoli e con l’aggiunta di una forte pressione competitiva. Proprio le nuove tecnologie hanno creato un ambiente molto complesso e di difficile gestione.
I Big Data aumentano del 40% ogni anno, una crescita davvero impressionante, ma le nuove soluzioni di Big Data Marketing consentono di processare le informazioni in maniera ottimale.
In poche parole, lo scopo ultimo è quello di prendere decisioni, individuare problemi/opportunità ed avere un migliore posizionamento del prodotto di un brand sui motori di ricerca e agli occhi del cliente.
Di quali informazioni si serve il Big Data Marketing?
Per essere produttivo il Big Data Marketing si basa sulla raccolta di almeno 3 categorie di informazioni:
- Dati sul cliente: il gruppo più familiare e corposo per chi lavora nel marketing è composto da questo genere di dati che si compongono di metriche su comportamenti e attitudini provenienti da fonti quali siti web, punto vendita, campagne marketing, social media, programmi di fidelizzazione e altro ancora;
- Dati finanziari: tali informazioni sono di solito ospitate dai sistemi finanziari della società e includono dati riguardanti profitti, ricavi, vendite e altre voci inerenti alla salute finanziaria ed economica dell’impresa;
- Dati operativi: in questo ambito rientrano le metriche oggettive misuranti la qualità dei processi marketing che riguardano operazioni, controlli di budget, gestione delle risorse e così via.
Da dove provengono le informazioni per il Big Data Marketing?
Oggi i Big Data vengono estratti da un numero consistente di fonti, gran parte delle quali disponibili su Internet. Andiamo a scoprire quali sono i canali da cui prendere le informazioni necessarie.
- Browser: dai browser web si ottengono cookie e indirizzi IP che monitorano i dati di ricerca ed i siti visitati;
- Motori di ricerca: si può fare riferimento a Bing e Google per individuare intenzioni di ricerca e parole chiave;
- Social network: ci sono moltissimi social network da controllare, come YouTube, Facebook, LinkedIn, Twitter, Instagram, Snapchat, TikTok e Pinterest;
- Form online: grazie ai moduli di contatti di siti web e app si possono ricavare informazioni quali età, sesso, professione e altro;
- Assistenti vocali: molti dati vengono dedotti dagli assistenti vocali quali Siri, Alexa, Cortana, Amazon Echo o Google Home, sempre più diffusi nelle case;
- Dati mobili: sono quelli provenienti da device mobili come quelli che riguardano la geolocalizzazione;
- E-commerce: dai siti di e-commerce è possibile conoscere l’importo del carrello, i prodotti acquistati e così via;
- Dati dei negozi fisici: in tale categoria rientrano le informazioni provenienti dai negozi fisici, sia di persona oppure tramite telefono o sondaggio;
- Rete Internet: dal web si possono trovare dati sui siti d’informazione e media online a proposito della reputazione dell’azienda;
- Internet of Things: le imprese più avanzate hanno l’opportunità di estrarre dati dagli oggetti collegati attraverso l’IoT.
Quale impatto hanno avuto i Big Data sul marketing?
A guardare meglio, non sono i dati in sé ad avere un peso determinante. Sono piuttosto le decisioni e le intuizioni che da essi provengono a fare davvero la differenza in un processo di crescita e sviluppo aziendale.
Unendo i Big Data ad un’adeguata e condivisa strategia di marketing, le società possono generare un impatto di notevole portata in 3 aree:
- Ottimizzazione delle varie performance: grazie ai Big Data si può elaborare la spesa di marketing ideale su più canali e rendere ottimali le azioni tramite analisi, misurazioni e test;
- Fidelizzazione dei clienti: i dati raccolti sono indispensabili per comprendere cos’è che guida e influenza la fedeltà dei clienti e cosa li fa tornare verso il marchio ogni volta;
- Engagement dei clienti: i Big Data sono in grado di fornire informazioni non solamente su chi sono i potenziali clienti, ma anche su che cosa desiderano, dove sono e in che modo vogliono essere contattati.
Come perfezionare le strategie marketing con i Big Data
Nello scenario attuale i Big Data non possono essere considerati un trend oppure una moda del momento, ma piuttosto una vera necessità per chi opera nel settore marketing in qualsiasi azienda del mondo.
Insomma, possedere dati veritieri ed accurati è di vitale importanza per poter assumere decisioni efficaci e finalizzate al profitto della società. Ecco, quindi, come utilizzare i Big Data all’interno del Digital Marketing.
- Individuare il target dei consumatori: ogni giorno ai clienti si presentano annunci come video, testi e banner pubblicitari e ciò avviene attraverso attività di Programatic Advertising. In tal caso le campagne sono specifiche per i clienti che hanno maggiori probabilità di essere interessati ad un certo servizio o prodotto. Questo è possibile per mezzo dei Big Data, di cui si servono apposite piattaforme specifiche denominate Data Management Platform (DPM);
- Scegliere parole chiave corrette: impostare le giuste keywords quando si lancia una campagna su Google Ads o si pubblica una pagina di un blog è fondamentale. L’utilizzo dei Big Data è di aiuto per capire cosa cercano sul web i clienti e con quali parole chiave sono giunti sul nostro sito. Dall’analisi di tali informazioni si potranno scoprire altre keywords correlate per focalizzarsi su quelle che convogliano la gran parte del traffico;
- Migliore navigabilità dei siti: in questo senso può essere utile avvalersi dell’uso di Google Analytics per sapere come ci hanno trovato i clienti, quali pagina sono più visitate e quali no. Altro strumento molto valido sono le cosiddette heat maps, delle mappe interattive che servono a comprendere come si comportano i clienti sul sito;
- Creare strategie di retargeting: una delle migliori strategie di Big Data Marketing è il Retargeting, basato principalmente sui cookie. Avendo tracciato i clienti in precedenza, il cookie consente a chi fa Retargeting di creare annunci solo per quei consumatori che sono stati sul nostro sito e non hanno terminato l’acquisto. Tale metodologia è molto efficace in quanto ci si concentra verso le persone che hanno già familiarità con il marchio ed hanno mostrato interesse in passato.
- Monitoraggio delle campagne social: i Big Data possono essere impiegati per monitorare con costanza i risultati di una particolare campagna marketing e capire se è meglio apportare correzioni o fermarla. Ad esempio, con Google Analytics si può controllare se la campagna è performante e su quali canali, così da non sprecare risorse del budget.
Esempi d’uso dei Big Data nel marketing
In campo marketing l’utilizzo dei Big Data è ormai ampiamente diffuso per i casi di raccomandazione, come avviene per i grandi colossi dell’economia mondiale.
Per esempio, tra le più grandi aziende ad affidarsi ai Big Data ci sono Amazon e Netflix, le quali presentano proposte d’acquisto secondo gli interessi del cliente.
Netflix svolge un lavoro enorme nell’offrire ai clienti consigli personalizzati prendendo spunto dalle serie tv e film che hanno già visto sulla piattaforma. Allo stesso modo Amazon sfrutta i dati di navigazione dei singoli utenti per poi suggerire i prodotti idonei alle loro esigenze.
Anche nel settore retail questi dati rivestono un ruolo importante, andando a concentrarsi sui comportamenti d’acquisto ricavati da elementi quali e-mail marketing, newsletter, carte fedeltà, scontrini e molto altro.
In conclusione, è facile intuire come ciascuna attività di marketing non sarebbe la stessa senza l’ausilio dei Big Data.
D’altra parte, ci sono ancora dubbi e resistenze da parte degli utenti nell’accettare cookie e sistemi di tracciamento che spesso vengono percepiti come un’invasione della privacy e opera di controllo di ciò che si fa sul web.