Nel linguaggio marketing l’espressione customer engagement si riferisce all’insieme delle interazioni che avvengono tra clienti e marchio, volte a costruire e rafforzare la loro relazione attraverso differenti canali di comunicazione.
Questo è un processo delicato che comincia con il primo contatto e va avanti anche al di là della vendita, giungendo fino al customer service e al supporto post-vendita. Infatti, per poter vendere prodotti e servizi di successo è indispensabile offrire un’esperienza indimenticabile ai clienti, ovvero che abbia un valore più alto dello stesso servizio o bene venduto.
È la qualità dell’esperienza ad assicurare il coinvolgimento del consumatore, invogliandolo ad interagire con il brand e a condividere le proprie sensazioni e opinioni tramite social media.
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Nonostante l’accezione stessa di customer engagement si sia evoluta e trasformata nel tempo, soprattutto per l’avvento di Internet e dei social media, nella sua idea di base simboleggia comunque la relazione stretta, intima e di lunga data che intercorre tra consumatori e brand.
Sono moltissimi i benefici derivanti dalla cura di tale elemento in azienda e non a caso una buona parte del budget viene destinato a questo aspetto dall’ufficio marketing.
Il concetto, però, di impresa come sistema aperto alle relazioni è abbastanza nuovo e dunque gli esperti del settore stanno ancora cercando una definizione più completa e che consideri i vantaggi per il consumatore nello stringere un rapporto duraturo con i brand che ama.
Nel definire il customer engagement non si può non considerare che l’esperienza e ovviamente la tipologia di relazione che il cliente stringe con il marchio cambiano molto secondo la categoria di brand specifica. Infatti, l’interazione è ben differente con un marchio dell’intrattenimento rispetto a un’azienda che opera nel settore medico-assistenziale.
Inoltre, gli esperti sostengono che quello dei clienti verso il brand è un investimento emozionale, cognitivo e comportamentale in quanto nessun acquisto è solo funzionale, ma rappresenta un universo di valori più ampio, nel quale motivazioni e aspettative di chi compra devono combaciare con quelle del marchio scelto.
Quindi l’effetto immediato di una buona strategia di marketing rivolta al customer engagement è un aumento della fidelizzazione, con contestuale riduzione del churn rate, il tasso di abbandono.
Tutto ciò ha assunto una rilevanza non trascurabile perché l’innovazione digitale e le pretese dei clienti sono profondamente mutate nel tempo. Oggi è molto più difficile fare colpo sui consumatori ed è vitale affidarsi ad un approccio nuovo e che possa attirare le persone verso l’azienda.
Per imparare a gestire il customer engagement è bene affidarsi ad alcuni concetti propri della linguistica, disciplina dalla quale il marketing spesso trae ispirazione. Comunicazione e linguaggio possono avere differenti funzioni, come suggerisce il linguista russo Jakobson che ne ha evidenziate ben 6.
Nel caso del customer engagement ci interessano le prime 3:
Prendendo ispirazione dal modello di Jakobson sulle funzioni della comunicazione si possono andare a delineare le dimensioni del customer engagement, cioè i tipi di interazioni possibili tra cliente e brand:
In sostanza, si tratta di focalizzarsi interamente sull’esperienza che il consumatore vive con il brand, cioè sulla customer experience. Il lavoro delle imprese è allora quello di convogliare gli sforzi sulla combinazione di tali dimensioni comunicative poiché ciascuna potrà contribuire ad incrementare il customer engagement.
Prima di analizzare i sistemi di calcolo del customer engagement è necessario ricordare che, qualsiasi sia il metodo prescelto, prima di studiare i dati è importante scegliere i propri KPI (Key Performance Indicator), gli indicatori di prestazione.
I KPI hanno lo scopo di monitorare le performance di un’impresa per comprendere quali sono i punti deboli e in che modo migliorarsi. Andare a definire obiettivi quantificabili permette di eseguire calcoli specifici e scegliere le strategie migliori, sempre tenendo conto degli obiettivi da raggiungere.
Per ogni obiettivo specifico è bene monitorare dati differenti e quindi selezionare risposte adeguate. Ma come viene calcolato il customer engagement rate? La formula matematica è molto semplice: è sufficiente dividere il numero di interazioni per il numero di follower e moltiplicare per 100 per ricavare la percentuale.
Interazioni/numero di follower x 100
Un soddisfacente tasso di coinvolgimento dovrebbe essere compreso tra l’1 e il 5%, ma le percentuali possono variare molto secondi i social e il numero di follower. In generale, però, più è alto il valore e più è difficile avere un eccellente customer engagement.
A seconda del coinvolgimento che si desidera avere o alla piattaforma analizzata, ci sono svariati modelli per definire il customer engagement, tra cui Googler Analytics, Instagram Insights e Facebook Business Manager.
Uno dei modelli più diffusi e apprezzati è stato sviluppato dall’imprenditore Mark Ghuneim, per il quale ci sarebbero 4 livelli di customer engagement:
Ci sono poi altre tipologie di calcolo che vogliono stabilire l’engagement di un unico post o l’engagement rate giornaliero. Quale che sia però il metodo, ci sono comunque alcune metriche da tenere d’occhio:
A proposito del customer engagement, è importante sottolineare che ingaggiare un utente non serve a nulla se poi non si agisce concretamente per conservare tale contatto e mantenerlo vivo nel tempo. Per costruire una strategia di engagement duratura ed efficace è indispensabile affidarsi ad alcuni elementi chiave: