Come spesso accade per i nuovi trend oggi si sente sempre più parlare di OpenData. Ma cosa sono? Approfondiamo il discorso sul nostro blog!
In realtà il concetto di open data è una ideologia da anni ben consolidata ma la sua diffusione si è avuta grazie ad una nuova accezione recente legata soprattutto ad Internet come canale preferenziale di diffusione dei dati.
Gli open-data sono una particolare tipologia di dati accessibili a tutti privi di qualsiasi brevetto o altre forme di controllo ( spesso il loro utilizzo è legato soltanto alla necessità di citarne la fonte ).
Ha alla base un’etica simile agli altri movimenti “open” come l’open source, l’open access e l’open content.
Sintentizzando gli elementi caratteristici possiamo dire che:
– i dati aperti devono essere indicizzati dai motori di ricerca
– i dati aperti devono essere disponibili in un formato aperto, standardizzato e leggibile da un’applicazione informatica per facilitare la loro consultazione ed incentivare il loro riutilizzo anche in modo creativ
– i dati aperti devono essere rilasciati attraverso licenze libere che non impediscano la diffusione e il riutilizzo da parte di tutti i soggetti interessati ( fonte Wikipedia )
In Italia si sta cominciando a parlare ( in modo massiccio ) di open-data. La PA ha recepito il messaggio mettendo a disposizione ( di quanti vogliano sfruttare questi dati ) una quantità enorme di informazioni lanciando anche iniziative volte ad aumentarne e favorirne l’utilizzo.
Un esempio è il progetto “App4Mi, il progetto di Milano per promuovere le app” promosso da Comune di Milano e RCS Mediagroup.
Attraverso l’utilizzo degli open data del Comune di Milano ( open-data Comune di Milano ) vuole favorire lo sviluppo di applicazioni utili e innovative capaci di migliorare i servizi e la vita dei cittadini. Questo utilizzo degli open-data si affianca quindi al concetto di SmartCity generando applicazioni utili nella vita quotidiana dei moderni cittadini.