Viviamo in uno strano paese e ancor di più in una strana regione dove quello che sembra surreale, quasi fantasioso, diventà realtà, quotidianità….
Non riesco però a fare l’abitudine ai roghi…ad abituarmi a vedere un territorio martoriato, distrutto, sventrato della sua essenza. Non riesco a fare l’abitudine ad un popolo che, in alcuni casi, sembra incassare il colpo senza reagire, senza ribellarsi, senza alzare la voce.
In alcuni momenti ho la strana sensazione che questo popolo meriti ciò che gli sta accadendo…quasi come una punizione divina all’immobilità che spesso lo caratterizza.
Un popolo dalle grandi menti, dai grandi artisti, dai grandi imprenditori che però ha svenduto il proprio territorio, la propria essenza, il futuro dei propri figli in nome di qualche spicciolo. In nome di quello che è il motore di tutto: il denaro. Un popolo che si comporta così merita di essere assistito? Merita di essere aiutato?
Da facente parte di quel popolo non posso fare altro che reagire e cercare nel mio piccolo di far comprendere a chi ha taciuto, a chi ha guadagnato, a chi ha venduto i propri terreni distruggendone per sempre la capacità di produrre, che questo non è il modo migliore per vivere.
Che senso ha guadagnare sulla pelle altrui? Che senso ha arricchirsi avendo sulla coscienza migliaia di vittime silenziose e senza colpa? Che senso ha vivere sulla pelle dei propri figli…
Si perchè chi avvelena il nostro territorio avvelena anche i propri figli…
I roghi, lo sversamento illegale dei rifiuti avvelenano falde acquifere, campi, aria, cibo…nessuno è protetto, nessuno è garantito, nessuno è salvo. Anche chi avvelena ogni giorno il nostro territorio potrebbe ( ed in parte glielo auguro ) morire dello stesso male di cui tante persone inermi sono morte per colpa della sua attività illecita.
A noi comuni cittadini, piccoli imprenditori, disoccupati che di tutto questo non hanno nessuna colpa non resta altro che alzare la voce, partecipare, protestare, denunciare nella speranza che primo o poi tutto questo finisca.
Inizio io ma spero che molti altri imprenditori, piccoli o grandi che siano, facciano sentire la propria voce con un post su Facebook, un articolo sul blog, una pagina di giornale o qualsiasi altro strumento disponibile.