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SearchGPT: la nuova funzione implementata da ChatGPT

9 Dicembre 2024 - Storie Digitali

A proposito dell’autore

Assunta Tescione

Assunta Tescione è una scrittrice esperta di contenuti digitali, con una passione per la tecnologia e l'innovazione.

Scrive articoli per Creact, dove condivide le sue conoscenze su sviluppo web, app, marketing digitale e le ultime tendenze nel settore IT.

Con una carriera dedicata alla comunicazione e alla strategia digitale, Assunta offre approfondimenti preziosi e consigli pratici per aiutare aziende e professionisti a navigare nel mondo digitale e ottenere risultati tangibili.

La sua scrittura è caratterizzata da chiarezza, precisione e un approccio orientato ai risultati.

Progettato per garantire una navigazione personalizzata e intuitiva sfruttando l’abilità di riassumere le informazioni e dare risposte con fonti affidabili, il nuovo sistema di ricerca lanciato ad ottobre da OpenAI sembra voler fare concorrenza a Google.

SearchGPT è un motore di ricerca vero e proprio ed è un’assoluta svolta rispetto al classico chatbot di ChatGPT. Infatti, sarà integrata la capacità di prendere informazioni dal web per offrire risposte più precise e contestualizzate. In tal senso, si potrebbe avere un cambiamento radicale nel concetto di Intelligenza Artificiale poiché da un sistema chiuso fondato su un database statico si passerebbe ad una piattaforma dinamica capace di avere accesso e interpretare i dati raccolti in tempo reale.

Come funziona SearchGPT

Il nuovo SearchGPT è basato su una versione migliorata del modello GPT-4o che è stata addestrata per capire e processare domande mediante avanzate tecniche di generazione di dati sintetici. Quando si immette una richiesta o domanda, il motore di ricerca va ad analizzare dal punto di vista semantico il contenuto, definendo l’intento e il contesto.

Quindi il sistema attinge da varie fonti online, compresi provider di terze parti e dati forniti da partner di OpenAI, in modo da restituire informazioni aggiornate e soprattutto pertinenti da una vasta gamma di fonti.

SearchGPT è stato studiato per potersi adattare alla ricerca eseguita, dando risposte personalizzate per varie categorie come sport, meteo, notizie, mappe e così via. In aggiunta, il software è capace di comprendere in modo automatico quando è richiesta una ricerca sul web facendo affidamento sulla semantica del prompt dell’utente, dando così una user experience fluida e comprensibile. Se necessario, SearchGPT propone risultati multimediali, cioè video, immagini e mappe che possono rendere più comprensibile il risultato della ricerca.

Come lanciare una ricerca su SearchGPT

L’avvio di una ricerca con SearchGpt è stato pensato per essere un procedimento semplice e accessibile, integrato in maniera fluida e naturale nell’interfaccia di ChatGPT. Gli utenti dispongono di varie modalità di ricerca che possono essere adattate secondo le loro preferenze e il contesto d’utilizzo.

Il modo più diretto per lanciare una ricerca è cliccare sull’icona del mondo che si trova dentro il campo di scrittura del prompt. Così facendo si attiva subito la modalità di ricerca web, evidenziata dal cambio di colore dell’icona che diventa blu. In alternativa, si può digitare il carattere “/” nel campo degli input per aprire un menù dal quale si può scegliere l’opzione “cerca”.

Tra le funzionalità più avanzate di SearchGPT c’è soprattutto la sua capacità di comprendere l’intenzione dell’utente affidandosi alla semantica del prompt. Questo vuol dire che il software può capire automaticamente quando una query ha bisogno di una ricerca dal web.

Altra caratteristica è la possibilità di sintetizzare le informazioni in una risposta discorsiva e coerente. Ovvero, invece di dare un semplice elenco di link, il sistema costruisce una risposta più articolata che include i dati rilevanti, dando anche collegamenti alle fonti originali per attestarne l’affidabilità. Per visualizzarle è sufficiente scorrere il contenuto della risposta e trovare la voce Fonti. Cliccando sopra, si apre un elenco contenente link e citazioni che si possono leggere per capire nel dettaglio da dove sono state estratte le informazioni.

SearchGPT vs. Google

Lanciando SearchGPT OpenAI cerca di porsi come valida alternativa e contendente nel settore dei motori di ricerca, andando a sfidare direttamente il colosso Google. Questo sistema vuole dare agli utenti la possibilità di eseguire ricerche sul web in maniera più facile e agevole rispetto al passato, dando risposte coerenti e discorsive che comprendono anche collegamenti a fonti web affidabili, evitando all’utente di dover navigare tra i diversi risultati di ricerca.

A tal proposito, la sfida a Google viene estesa anche al campo dei browser in quanto OpenAI ha creato anche un’estensione per Chrome che riconduce le ricerche degli utenti a ChatGPT, anche per chi non dispone di un account. Questa strategia di espansione, insieme alla promessa di allargare la platea di possibili utenti, è la dimostrazione che OpenAI vuole democratizzare l’accesso a questo genere di tecnologia avanzata.

Chi può accedere a SearchGPT e quali editori collaborano con il motore di ricerca

Ad oggi SearchGPT è disponibile per gli utenti che hanno un abbonamento ChatGPT Plus e Team e per le persone che si erano iscritte alla lista d’attesa in passato. Invece per i clienti Enterprise e Edu arriverà nelle prossime settimane, mentre gli utenti free avranno accesso solo nei prossimi mesi. Come spiegato prima, SearchGPT non ha un proprio sito a parte, ma vi si accede attraverso l’interfaccia di ChatGPT su mobile o desktop.

Altro aspetto da non sottovalutare è che OpenAI ha sviluppato accordi commerciali con alcune importanti agenzie di stampa e testate giornalistiche mondiali, come Condé Nast, Axel Springer, Associated Press, Financial Times, Hearst, Le Monde, Time, Vox Media, Reuters, GEDI e molte altre. Questa rete è studiata per risolvere una delle principali problematiche dei motori di ricerca basati sull’Intelligenza Artificiale, cioè l’eventuale impatto negativo sul traffico web dei classici siti di notizie.

In altre parole, dando risposte sintetiche e dirette, SearchGPT potrebbe far diminuire la necessità di visitare i siti web originali. Per controbilanciare questo effetto, OpenAI ha pensato di implementare un meccanismo di compensazione per gli editori, assicurando un flusso di ricavi in mancanza di click diretti e output da fonti di qualità.

Dunque, si lavora a contatto diretto con gli editori per definire formati di risposta che siano ottimizzati per le svariate categorie di ricerca. Infine, OpenAI lascia un canale aperto per tutti i portali web interessati a partecipare a SearchGPT, dando l’occasione di essere inclusi tramite un processo di opt-in.

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